On Jun 17, 2019, at 12:58 AM, Ettore Simone <ettore.simone@gmail.com> wrote:Ciao Francesco,Se vuoi testare OpenStack senza troppi mal di testa il mio spassionato consiglio è di utilizzare un meccanismo di deployment meno complesso di PackStack o DevStack.Tra i più semplici ed efficaci trovi Kolla e Kolla-Ansible (il cui obiettivo è il deployment di OpenStack “production ready”).Il tutto di basa su container al cui interno girano “funzioni” di OpenStack, il tutto orchestrato tramite Ansible[1]. La versione “all-in-one” è anch'essa molto efficace se vuoi testare il tutto in ambienti isolati e contenuti.Troverai molti how to e video sul deployment di OpenStack tramite Kolla (e.g. [2]). Se containers e Ansible non ti dispiacciono potresti rimanere piacevolmente sorpreso dalla versatilità di questo approccio.Sicuramente OpenStack ha una curva di apprendimento più lunga di prodotti il cui scopo finale è la virtualizzazione. OpenStack è un’ottima base di partenza per l’infrastructure as code e chi vuole erogare a servizi le componenti del proprio datacenter.Cordialmente,EttoreOn 17 Jun 2019, at 09:40, Gabriele Santomaggio <g.santomaggio@gmail.com> wrote:Francesco,Anche seti sembrerà strano, non sono la persona più adeguata a rispondere alle tue domande/perpressiltà.Io lavoro main-stream sulla parte middleware di OpenStack ( contesto abbastanza isoltato), e lavoro più con RedHat che con SUSE :)) il resto lo conosco poco.Sono sicuro che Remo lo conosce meglio di me.Penso che la risposta sia "dipende" da quello che vai cercando, abbiamo clienti piuttosto soddisfatti di OpenStack.-Gabriele SantomaggioOpenStack Developer @SUSE
Il giorno sab 15 giu 2019 alle ore 17:12 Remo Mattei <remo@italy1.com> ha scritto:_______________________________________________Francesco se vuoi facciamo un zoom meeting e ti spiego anche per capire cosa vuoi da OpenStack. Il problema di fqdn e perché la macchina non aveva le info su /etc/hosts non c’era bisogno di modificare nova.conf basta che aggiungevi l’ip con comeRemo
Il giorno 15 giu 2019, alle ore 07:08, Francesco Piraneo G. <mailings@piraneo-canepa.ch> ha scritto:Ciao Gabriele,
grazie per il tuo interessamento!
Ieri sera, con la pazienza del buon Remo Mattei (che per primo mi ha risposto), sono riuscito a risolvere la cosa: Il problema era che packstack non ha installato il nova-computing durante il primo run; ho dovuto quindi rilanciarlo per fargli installare anche quest'ultimo servizio e finalmente le istanze venivano installate correttamente.
In seconda battuta ho trovato un problema col VNC: Da browser lo schermo della VM non veniva aperto e quindi non avevi accesso alla console; il problema risiedeva nel parametro vncserver_proxyclient_address che era stato impostato sul FQDN della macchina; impostato sull'IP dell'host, anche VNC ha ripreso a lavorare.
Visto che l'istanza con cirros lavorava correttamente ho provato a lanciare un'istanza con CentOS (scaricata dal loro sito, immagine qcow): E anche li ho avuto problemi... per ora ho sospeso ma mi riprometto di tornarci attorno.
Mi piacerebbe però intavolare un discorso, scevro da ogni polemica - si intende! - su OpenStack in generale. Riporto la parte finale della mail che ho scritto a Remo con lo scopo di contestualizzare tutto questo mio lavoro su OpenStack; visto che ho il piacere di parlare con un "OpenStack Developer @SUSE", chi meglio di te! :-)
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Tutto questo gioco di installare openstack su una macchina di prova tramite packstack ora e devstack prima, è per valutarne la semplicità di gestione e l'affidabilità delle distribuzioni, packstack in particolare.
Nei prossimi mesi è mia intenzione lanciare un servizio e openstack era un candidato su cui basare l'infrastruttura (l'altro candidato è Proxmox).
Ho chiesto pareri su openstack anche sul gruppo Facebook "Veteran unix admins" e Openstack non ne è uscito bene: Persone con sicuramente un'esperienza più significativa della mia lo descrivono come un prodotto scoordinato, pieno di incongruenze, mal documentato: Una delle persone che ha partecipato al thread dice che per capirci qualcosa spesso bisogna andare negli script e leggerli, giusto per sapere come vanno veramente le cose.
Peccato.
Il prodotto mi affascinava; inoltre per mia filosofia (e filosofia del servizio che voglio lanciare) tutto deve essere open source quindi niente vmware o sangfor...
L'altra soluzione che stavo valutando (Proxmox) si installa in cinque minuti (!!!) e da li sei operativo! Peccato che interloquendo col team (Proxmox di Vienna) sembrano più interessati a porre paletti sulle competenze (forniamo supporto enterprise su proxmox ma non su ceph - anche se integriamo ceph in proxmox) che ad aiutare in caso di bisogno; questo NON È UN APPROCCIO vincente verso la clientela.
Spero di sbagliarmi su openstack: nei prossimi giorni chiederò una demo a redhat Italia anche perché ho chiesto loro aiuto su due temi: il primo è formazione ed il secondo è supporto.
Formazione per me è la parola magica: vorrei che i miei sistemisti partecipassero una volta l'anno a formazione presso redhat per aggiornamento: Devono saper palleggiare bene il prodotto; su questo tema (gestito da Fastlane) ho avuto pronte risposte. Sul tema supporto, redhat professional services ancora langue... e sono passate due settimane dalla mia richiesta. Se è questa la velocità con cui servono i clienti... siamo a posto!
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Ecco... a voi il microfono... e grazie ancora!
Francesco
Il 15.06.19 15:12, Gabriele Santomaggio ha scritto:
Ciao Francesco,Facci sapere se hai risolto,comunque questo errore può dipendere da vari fattori.
l’errore che vedi è un errore lanciato da oslo.messaging [1], quindi io una controllatina a RabbitMQ la darei
es:sudo rabbitmqctl statuse anchesudo rabbitmqctl list_vhosts
Ciao-Gabriele SantomaggioOpenStack Developer @SUSE
1-https://github.com/openstack/oslo.messaging/blob/master/oslo_messaging/_drivers/amqpdriver.py#L635
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